Comunicati Stampa 2010
di Antonino Brambilla





Il TAR ha deciso: i lavori riprendono. Dario Allevi e Antonino Brambilla: rischio di cementificazione dell’area

Il Comune di Usmate vede riconosciute le proprie ragioni dal TAR sulla questione della costruzione di un capannone nei pressi della futura Pedemontana. Un’ordinanza, quella del Tar, destinare a pesare sulla linea avviata prima della pausa estiva dalla Giunta Allevi, che aveva sposato una politica urbanistica di tutela della fascia attorno alla futura autostrada.

La politica del presidente Dario Allevi di difesa del territorio per la protezione delle zone adiacenti la Pedemontana riceve un duro colpo a seguito dell’ordinanza del TAR, che ribalta le finalità del decreto di sospensione del permesso di costruire, emanato il 3 settembre, Rimane quindi l’opzione dell’ appello al Consiglio di Stato.

Forte rammarico per il vicepresidente ed assessore alla Pianificazione territoriale Antonino Brambilla, che rileva come – vi sia una diversa sensibilità di due enti, Comune e Provincia, tra i quali dovrebbe esservi un clima collaborativo , nella fattispecie sulla tutela del territorio.

Brambilla e Allevi confermano comunque il loro impegno in questa vicenda, non potendo far altro che rilevare che, come confermato dal “Sole 24 Ore” in uno studio recente, la Brianza si confermi come una delle maggiori consumatrici di territorio a confronto delle altre provincie lombarde.

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Bloccati dal TAR i lavori della Fintechno a ridosso del tracciato della futura Pedemontana su richiesta di Antonino Brambilla e Dario Allevi.

Lavori a Usmate Velate bloccati dal TAR, riconosciute quindi le ragioni della Provincia di Monza e Brianza. Nella prima decade di agosto, la società Fintechno riceveva dal Comune la concessione per l’edificazione di un’area produttiva nei pressi del percorso previsto per la Pedemontana, permesso poi revocato dalla seconda sezione del Tribunale.

I lavori hanno preso inizio dal 9 agosto, e, successivamente ad un sopralluogo, che ha messo in evidenza un deciso avanzamento dei lavori, il presidente della Provincia, Dario Allevi, ed il Vicepresidente Antonino Brambilla si sono rivolti alla Presidenza del Tribunale Amministrativo.

Dario Allevi e Antonino Brambilla pongono in evidenza come non ci si trovi in uno stato di leale collaborazione tra enti pubblici: per tale motivo è stata richiesta alla Presidenza del Tribunale Amministrativo una misura d’urgenza.

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Dichiarazioni di Antonino Brambilla sulla pianificazione territoriale digitale

La pianificazione territoriale è digitale
Giornale di Monza

MONZA [cmz] La Provincia ha consegnato i primi data base topografici (un archivio di dati geografici informatizzati e georeferenziati secondo i più moderni ed innovativi standard) ai Comuni che hanno aderito al progetto di costruzione di basi cartografiche numeriche condivise. ll progetto, partito nel 2006, ha previsto un investimento complessivo di circa 920mila euro, di cui il 50% finanziati da Regione lombardia.

Sono stati coinvolti 45 Comuni della Provincia di Monza e Brianza e di Milano già nel 2006 a cui si sono aggregati nel 2007 altri 4 comuni per un totale di 37 Comuni MB e l2 Comuni della Provincia di Milano.

"Consegniamo oggi ai 5 Comuni uno strumento informatico aggiornato. Gli addetti ai lavori potranno così conoscere il territorio in tutte le sue dinamiche ed evoluzioni, per meglio lavorare al complesso lavoro di pianilicazione - ha spiegato Antonino Brambilla, vicepresidente e assessore alla Pianificazione territoriale, che ha partecipato alla riunione con i Comuni - Da oggi - Continua Antonino Brambilla - la Provincia e pronta per essere un centro di servizi territoriali a disposizione dei Comuni".

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Antonino Brambilla sale nella classifica "Brianza - Regione provincia e dintorni"

CHI SALE nella classifica stilata dal giornale L'Esagono ? Antonino Brambilla !!!

"
Antonino Brambilla declina l'incarico di assesore Desio per incompatibilità.
Se ne è andato in punta di "pianelle" per non fare rumore, con l'unica preoccupazione di far sapere a tutti che non stava scappando da qualcuno o qualcosa.
Del resto Antonino Brambilla quando va in chiesa non parla con Dio, ma con il prete...
"

Articolo tratto dal giornale L'Esagono.

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Giornale di Carate - 20 Aprile 201O
articolo di Riccardo Rosa

Antonino Brambilla era finito nel mirino di ignoti detrattori in città durante la campagna elettorale

L'avvocato Antonino Brambilla "dileggiato" rinuncia al ruolo di assessore a Desio.


Vicepresidente della provincia, consigliere comunale in città, non farà più l'assessore all'urbanistica a Desio.
Quello di Antonino Brambilla era un nome certo al 100% nella nuova giunta Desiana di Giampiero Mariani.
Il sindaco lo voleva a tutti i costi, per la sua competenza in materia e sopratutto perchè è stato lui l'autore del PGT (Piano di Governo del territorio).

Invece all'alba di giovedì scorso, Brambilla ha detto il suo cortese ma fermo "NO, GRAZIE".
Ha dichiarato in un comunicato stampa "Con rincrescimento. Non mi è stato possibile accogliere l'invito del sindaco a proseguire il lavoro di assessore al territorio nella giunta comunale di Desio. Per quanto non vi sia incompatibilità giuridica di alcun tipo, me lo impedisce l'incarico di vicepresidente ed assessore della provincia di Monza e Brianza ed in particolare, l'impegno di dotare al più presto la provincia di un suo piano urbanistico".

Insomma, Brambilla, al centro nelle scorse settimane di una feroce campagna diffamatoria (In città erano comparsi anche manifesti) intende dedicarsi a tempo pieno, alla stesura del PTCP (Piano territoriale di coordinamento della provincia).

Prosegue Antonino Brambilla: "In questi tre anni ho lavorato con passione e soddisfazione a Desio, che è la città della mia famiglia materna. Ho conosciuto persone interessanti ed amministratori competenti, ma sopratutto ho avuto la certezza che Desio, sia una città fortunata, perchè ha un ottimo sindaco, ed il suo successo è l'indiscutibile segno della saggezza del popolo."

Continua Brambilla, avvocato esperto di diritto urbanistico ed edilizio:
"So bene di aver dato un dispiacere al sindaco, ma il lavoro per il quale ero stato chiamato a Desio è stato eseguito.

Il PGT è stato realizzato in un anno è mezzo e oggi Desio, può vantare di averlo, a differenza di altri comuni.
Approvato il PGT, mancavano pochi mesi alle elezioni e mi è parso inopportuno lasciare la giunta, ma subito dopo il voto ritengo esaurito il mio compito".

Troveremo Antonino Brambilla in altre amministrazioni comunali?

Ci ha subito risposto il vicepresidente della provincia: "Una voce che circola ma che mi fa solo sorridere, non sono mica un Lanzichenecco? E' pura fantasia. Se così fosse sarei rimasto a Desio, che è il mio secondo paese".

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Corriere della Sera - martedì 23 febbraio 2010
Cronaca Milano - pag. 8
articolo di Riccardo Rosa

Il progetto L'immobiliare prevede la realizzazione di una ventina di palazzine ad Arcore. Il Pd: controllore e controllato sono le stesse persone

Una nuova "Milano 4" in Brianza
Bufera sul vicepresidente della Provincia


"E' il consulente della famiglia Berlusconi". "Non è vero". La Lega: verificheremo
Il progetto di Berlusconi di realizzare dietro villa San martino la nuova Milano 4 infiamma la scena politica brianzola.
Il cerino l'ha acceso ieri Emiliano Ronzoni, presidente del Consorzio Valle Lambro, nel corso di una audizione della commissione urbanistica provinciale. Mentre spiegava come è venuto a conoscenza del piano edilizio dda 150 mila metri cubi, ha detto: "Nel corso dell'incontro di presentazione dell'intervento, il consulente del privato era il vicepresidente della Provincia di Monza".

Immediata la reazione del Pd: "Siamo alle solite - è stato il commento dei consiglieri -, controllore e controllato sono la stessa persona". E a poco sono servite le smentite piovute nelle ore successive, prima fra tutte quella dello stesso Ronzoni.

Il progetto di realizzare una nuova Milano 4 ad Arcore è stato presentato da Idra, l'immobiliare della famiglia Berlusconi, alla giunta arcorese e al Consorzio Parco Valle lambro all'inizio del mese. Si parla di un intervento di 220 milioni che prevede la realizzazione di una ventina di palazzine. La formula è quella dell'accordo di programma, che coinvolge anche Regione Lombardia. Il terreno, 350 mila metri quadrati, fa parte del Parco Valle Lambro e il progetto ha scatenato l'allarme fra le associazioni ambientaliste del territorio.

Ieri mattina il presidente del Consorzio Ronzoni, per sua stessa ammissione in quota al centrodestra, ha partecipato ad una riunione della commissione Urbanistica e al termine dell'audizione si è lasciato scappare la frase incriminata. "Non capisco come sia potuto accadere - ha dichiarato due ore dopo -, mi sono sbagliato.

Antonino Brambilla era presente in qualità di vicepresidente convocato dal sindaco di Arcore come parte interessata dell'accordo di programma". Il diretto interessato ha smentito a sua volta: "Sono stupefatto dalle dichiarazioni di Ronzoni - dice Antonino Brambilla -. Non ho nessun legame professionale con Idra". Altrettanto lapidario Dario Allevi, il presidente della Provincia: "Una bolla di sapone che è svanita in una mattina - sottolinea -. Ronzoni ha subito smentito ciò che ha detto".

La Lega ha fatto fatica a mascherare un certo imbarazzo. Stefano Tagliabue se ne è andato velocemente rilasciando come commento un secco: "Verificheremo la situazione e poi decideremo". Per il Pd, tuttavia, ce ne è abbastanza per scatenare un caso politico. Gigi Ponti, il capogruppo, chiederà chiarimenti in consiglio ad Allevi.

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La Repubblica - mercoledì 10 febbraio 2010
pag. 15 - articolo di Gabriele Cereda

E nell'area di Arcore Silvio vuole Milano 4
Pronto un investimento da 220 milioni


Milano 4 nasce sulle sponde del Lambro, ad Arcore, nella brughiera brianzola. E' da sempre il sogno nel cassetto di Berlusconi quello di rinchiudere i suoi possedimenti in un triangolo immobiliare.

Il principio fu Milano 2, il quartiere di Segrate a immagine e somiglianza di quelli olandesi, poi Milano 3 con i palazzi di Basiglio. Per completare l'opera aveva puntuto su Monza, ma dopo un ventennio la Cascinazza è stata venduta ed il disegno andato in frantumi. Adesso, rispunta a due passi da Villa San Martino.

Un investimento da 220 milioni che Idra, l'immobiliare di famiglia del premier, ha presentato alla giunta del centrodestra della cittadina, capitanata da Marco Rocchini, sindaco del PdL.

Di fronte a lui, dall'altra parte del tavolo per sponsorizzare l'investimento, l'assessore all'urbanistica della provincia di Monza Antonino Brambilla, Francesco Magnano, geometra e uomo di riferimento di Idra, e il presidente del Parco Valle Lambro.

L'accordo tra le parti è stato raggiunto in fretta. "Non potevamo fare altrimenti. Sono tanti e tali gli interventi in nostro favore che rinunciare sarebbe stata una pazzia", spiega Moreno Firmo, vicesindaco, ex An.

In cambio del nulla osta il Comune incassa una residenza per anziani in cantiere da anni e 20 milioni di euro per gli oneri di urbanizzazione. Necessari a ristrutturare l'antica sede del municipio e a raddrizzare la viabilità. "Strozzati dal patto di stabilità non abbiamo i mezzi per intervenire. Ora la città si rimette in moto", confida il primo cittadino. Tra gli altri ci sono anche i soldi per un sottopasso automobilistico, dove oggi c'è il passaggio a livello della ferrovia che tagli ail paese.


"Avveniristico". Così definisce il progetto chi lo ha visto. 25 palazzi da tre piani, 400 appartamenti, tutti in classe energetica A. 150mila metri cubi che ospiteranno 1.200 nuovi residenti, poco meno di un decimo della popolazione attuale.

Come contropartita anche una quota di appartamenti, ancora da stabilire, ad affitto calmierato per famiglie in difficoltà. Del complesso fanno parte anche un centro sportivo d'avanguardia, una Milanello in miniatura, e un'area feste.

L'ultima perla edilizia di Berlusconi sorgerà nei 300mila metri quadri comprati negli anni 80 insieme a Villa San Martino: un'area all'interno del Parco del Lambro, zona di interesse regionale, sottoposta a vincolo e oggi destinata ad uso agricolo. Per il via libera occorre cambiare la destinazione d'uso, modifica che spetta a Regione e Parco della Valle del Lambro. Anche in quest'ultimo, in plancia di comando siede un uomo del PdL.

Emiliano Ronzoni. Gli incontri per sbloccare la situazione cominceranno la prossima settimana . "Su Arcore si stanno abbattendo colate di cemento e speculazione", chiosa Fausto Perego, consigliere locale del Pd.

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Antonino Brambilla